Petr Král (1942-2018) Caduta in giugno Del giorno restano brandelli Nulla se non cenere L’odore di benzina sussurra basso di bruciature lontane I segnali degli uccelli già pieni della notte sfregano nel rivolo I lampadari vanno accendendo nelle finestre le nostre visioni nascoste I testimoni si disperdono per le stradine Qua e là la massa bianca della luna o della schiena si accinge ad illuminare nel grigiore orfano I lampi scivolano nell’oblio vellutato Tiriamo fuori con un sorriso subdolo i coltelli e le forchette Il naufragio dell’uccello La bancarotta del lampadario La crepa della schiena impigliata nella polvere dei ficus La mano terrorizzata nella cenere del corpo Le gonne nel mormorio al limite del crepuscolo sfiorano le ortiche Le fresche bellezze sul balcone splendente erette sotto una sottile pioggia di fuliggine pazientemente aspettano che le vengano a prendere (da
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Poesia di Petr Král del surrealismo praghese…
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Petr Král (1942-2018) Caduta in giugno Del giorno restano brandelli Nulla se non cenere L’odore di benzina sussurra basso di bruciature lontane I segnali degli uccelli già pieni della notte sfregano nel rivolo I lampadari vanno accendendo nelle finestre le nostre visioni nascoste I testimoni si disperdono per le stradine Qua e là la massa bianca della luna o della schiena si accinge ad illuminare nel grigiore orfano I lampi scivolano nell’oblio vellutato Tiriamo fuori con un sorriso subdolo i coltelli e le forchette Il naufragio dell’uccello La bancarotta del lampadario La crepa della schiena impigliata nella polvere dei ficus La mano terrorizzata nella cenere del corpo Le gonne nel mormorio al limite del crepuscolo sfiorano le ortiche Le fresche bellezze sul balcone splendente erette sotto una sottile pioggia di fuliggine pazientemente aspettano che le vengano a prendere (da