Giuseppe Talia: Dov’è la poesia? Dove s’è nascosta? Dove l’avete nascosta? Non la trovo. La cerco da ore. Ho aperti tutti i cassetti. Rovistato nell’armadio bulimico. Nel frigorifero anoressico.
Nelle tasche d’ogni giacca o pantalone. L’avevo lasciata tra le pagine della Gerusalemme Liberata. Si divertiva tanto nel ricordare Elicona e le sue amiche Muse, a Parnaso, con cui andava a cavallo
Giuseppe Talìa
18 aprile 2024 alle 0:53 lombradelleparole.wordpress.com
POESIA
Dov’è la poesia? Dove s’è nascosta? O meglio, dove l’avete nascosta? Non la trovo. La cerco da ore. Ho aperti tutti i cassetti. Rovistato nell’armadio bulimico. Nel frigorifero anoressico. Nelle tasche d’ogni giacca o pantalone. L’avevo lasciata tra le pagine della Gerusalemme Liberata. Si divertiva tanto nel ricordare Elicona e le sue amiche Muse, a Parnaso, con cui andava spesso a cavallo. “Tutta colpa di Goffredo”, diceva.
Non la trovo. Ne ho bisogno, devo uscire. Di solito m’accompagna.
Aveva messo il broncio scoprendo che stavo cercando di mettere a confronto una poesia della Szymborska con una della Bishop. “Sbagli!” Mi diceva. “le conosco bene entrambe, sono così distanti. Una è metafisica e cerca la porta per penetrare una pietra, l’altra, carnale, parla di suicidi a colazione. Ad una le ho messo accanto una Musa alluvionata, all’altra la Litote. Wislawa nasce da un incessante “non so”, Elizabeth appena nata l’ho marchiata con “Io l’ho visto”. Cosa vuoi che abbiano in comune?”
Eppure queste due poesie, insistevo, mi sembrano speculari. Un punto d’incontro di due opposti. Entrambe hanno perso qualcosa e nel cercare ciò che hanno perso hanno ritrovato qualcos’altro. Bishop in “One Art” ha perso le chiavi, luoghi e nomi, case e città, ha perso persino la voce e il gesto amato. Szymborska, d’altro canto, ha perso dee e dei, qualche stella, una intera isola, i fratelli, un ombrello, come denuncia all’ufficio oggetti smarriti.
E d’altronde tu non vivi sugli opposti?
“Che semplificazioni le tue!” Era adirata. “Non sono un lusso, sono il nome stesso delle cose perdute. Sono speranza e sogno.”
E dispensi scranni.
“Sciocco, solo per qualche esempio a te vicino per conoscenza, Bellezza lo scranno l’ha bruciato nella stufa per riscaldarsi, alla Spaziani gliel’hanno tolto da sotto il sedere quando pensava di averlo ben fissato sulla pedana, a Luzi gliel’hanno soffiato sotto il naso, messo nel sacco dalla politica. Chi rimane, oggi? C’è il vuoto, solo posti in pedi e qualche muro radente. E’ la Nemesi. La disumanizzazione. Le associazioni mafiose di stampo poetico venute su ovunque come funghi dopo un temporale d’ottobre.”
“In passato mi fidavo degli umani e dimoravo spesso presso di loro. Poi hanno iniziato a chiamarmi, invocarmi, anche per le quisquilie e pinzillacchere: “Questo tramonto è una poesia,” sentivo dire, ed io pronta mescolavo il rosa con l’arancione, dispiegavo nuvole d’oro, riflettevo la luce sulle facciate dei palazzi. Che ingenua! Infine hanno trovato il modo di fare soldi con il mio nome. Ma io sono Una e dimoro sulla luna, le monete, invece sono bifronti. Così, adesso, appena sento il mio nome invocato invano, addenso nuvole nere all’improvviso e scrosci d’acqua imponenti, chiamo a raccolta tutti i venti, scrollo le foglie dagli alberi come lance che trafiggono il terreno. Gli alberi al mio comando fioriscono in gennaio e in marzo sono fossili sulle piante secche.”
E’ fuggita via, sbattendo la porta e da allora non l’ho più vista. Dove sarà? Ne ho bisogno, devo uscire. Di solito m’accompagna.
P.S. “Ti lascio la Musa dell’ultimo minuto. Non mi cercare. Trova prima te stesso.”
Giuseppe Talìa (pseudonimo di Giuseppe Panetta), nasce in Calabria, nel 1964, risiede a Firenze. Pubblica le raccolte di poesie: Le Vocali Vissute, Ibiskos Editrice, Empoli, 1999; Thalìa, Lepisma, Roma, 2008; Salumida, Paideia, Firenze, 2010. Presente in diverse antologie e riviste letterarie tra le quali si ricordano: Florilegio, Lepisma, Roma 2008; L’Impoetico Mafioso, CFR Edizioni, Piateda 2011; I sentieri del Tempo Ostinato (Dieci poeti italiani in Polonia), Ed. Lepisma, Roma, 2011; L’Amore ai Tempi della Collera, Lietocolle 2014. Ha pubblicato i seguenti libri sulla formazione del personale scolastico: LʼIntegrazione e la Valorizzazione delle Differenze, M.I.U.R., marzo 2011; Progettazione di Unità di Competenza per il Curricolo Verticale: esperienze di autoformazione in rete, Edizioni La Medicea Firenze. È presente nelle Antologie Poetry kitchen 2022 e Poetry kitchen 2023, nella Agenda 2023 Poesie kitchen edite e inedite (2022) e nel volume di contemporaneistica e ermeneutica di Giorgio Linguaglossa, L’Elefante sta bene in salotto, Ed. Progetto Cultura, Roma, 2022.
Post-poesia kitchen che sbriga la questione poesia a non-questione, toglie le mele di torno e così toglie anche il medico di torno. Buongiorno.